Lecco è una città splendida e non lo dico solo perché è la mia città: nonostante spesso sia messa in secondo piano dalla vicina e più famosa Como, non ha niente da invidiare alla sua sorella. Cosa vedere a Lecco, la città descritta dal Manzoni nei suoi “I Promessi sposi”?

Quel ramo del lago di Como…
Per raccontarvi Lecco vorrei iniziare proprio dalla sua posizione, una delle più belle della Lombardia. Il lago e le montagne che la incorniciano la rendono una città dalla quale in un attimo si può staccare per potersi immergere nella natura lontani dal caos cittadino.
Lecco inoltre è famosa per essere la città degli itinerari Manzoniani, ovvero i luoghi descritti da Manzoni nei Promessi Sposi.
Lecco ha anche un bellissimo centro storico e un lungolago in cui fare rilassanti passeggiate. La Basilica di San Nicolò merita sicuramente una visita ma in primo luogo merita una visita il suo campanile, chiamato il Matitone per via della sua forma, che per la sua altezza è la seconda torre campanaria più alta d’Italia e una tra le più alte d’Europa.
Infine Lecco ha un polo museale, che comprende Villa Manzoni, Palazzo Belgioioso, il Palazzo delle Paure e la Torre Viscontea.

manzoni-lecco

Cosa vedere a Lecco, la città dei Promessi Sposi

L’itinerario Manzoniano

Manzoni ha ambientato a Lecco il suo romanzo più famoso, i Promessi Sposi. I cosiddetti “luoghi manzoniani” sono tutta Lecco: dal lago, alle montagne, ai suoi rioni e alle sue strade.
In primo luogo protagonista assoluto oltre al lago è il Resegone, che si può ammirare quasi ovunque in città oppure dai Piani d’Erna. Per i più temerari e allentai ci si può anche salire!

L’itinerario manzoniano vero e proprio può essere diviso in diverse parti: la prima parte comprende il centro città ed è raggiungibile a piedi e può essere percorsa in circa mezza giornata, una seconda parte invece comprende i rioni di Acquate e Olate, nella parte alta della città, una terza parte nel rione di Chiuso, una quarta parte nel comune di Vercurago e infine una quinta parte nel comune di Malgrate, dall’altra sponda del lago.

Per quanto riguarda la prima parte dell’itinerario, si può iniziare la visita da Villa Manzoni, in via Beato Guanella 1, ovvero la residenza che appartenne alla famiglia dello scrittore per due secoli e che ora ospita il Museo Manzoniano (con dipinti, edizioni originali, manoscritti e cimeli relativi alla vita e alle opere di Manzoni). Qui Manzoni trascorse l’infanzia e l’adolescenza e dalla splendida vista che godeva nelle sue stanze scaturì in lui l’ispirazione per il celebre romanzo. La Villa è chiusa il lunedì, da martedì a venerdì è aperta dalle 9.30 alle 18.00 mentre nel weekend è aperta al pubblico dalle ore 10.00 alle ore 18.00. L’ingresso costa € 6,00 a persona, ridotto € 4,00.

manzoni-lecco   manzoni-lecco

Dalla villa si può raggiungere a piedi il centro città in circa 10/15 minuti: qui si trovano il Vallo delle Mura e la Torre Viscontea.
La Torre Viscontea, citata nel capitolo 1 del romanzo manzoniano, è situata in Piazza XX Settembre ed era la torre principale del castello eretto da Azzone Visconti nella prima metà del 14° secolo. Fino al 1782 il Borgo di Lecco era completamente fortificato con una cinta di mura dall’insolita forma triangolare. In quell’anno, nell’ambito delle riforme volute dall’imperatore d’Austria Giuseppe II, il castello e le mura furono abbattuti. Rimase la torre che, restaurata nel 1816 da Giuseppe Bovara, fu poi utilizzata come carcere. Nel 1932, dopo un ulteriore restauro, fu affidata dallo Stato al Comune per diventare il Museo storico della città ed è ora sede di mostre temporanee, oltre ad ospitare il Museo della Montagna.
Il Vallo delle mura, in cima a via Bovara, è ciò che resta del Bastione della porta di Vianova, il complesso più rilevante e meglio conosciuto dei resti delle fortificazioni del castello di Lecco. Parti dell’antica cinta muraria fortificata, che fu abbattuta dal 1782, sono ancora visibili nel tratto da via Volta a via Cavour e vicino al sagrato della Chiesa di S. Nicolò.

manzoni-lecco

L’itinerario prosegue verso Piazza Manzoni, dove dall’ottobre 1891, si trova il monumento in bronzo, opera dello scultore Francesco Confalonieri di Milano, raffigurante il Manzoni seduto nel suo seggio in atto meditativo.

manzoni-lecco

Sempre a piedi si raggiunge il Ponte Azzone Visconti, citato nel capitolo 1 da Manzoni, che oggi viene chiamato Ponte Vecchio, costruito tra il 1336 e il 1338: questo Ponte, su cui oggi si circola senza neanche pensare alla sua storia pluricentenaria, fu di importanza strategica per la vicinanza del confine veneziano; era fortificato e presidiato da una guarnigione con un proprio autonomo castellano. Inoltre aveva torri e ponti levatoi, che vennero demoliti nel 1799, durante la campagna contro i Francesi.

manzoni-lecco

Da questo punto su una ciclopedonale lungo il fiume Adda si arriva al rione di Pescarenico, citato dal Manzoni nel capitolo 4, villaggio di pescatori che si sviluppa attorno a Piazza Era: in questo luogo si ritiene fosse ubicato il Convento di Fra’ Cristoforo . Presso il molo è visibile una “Lucia”, imbarcazione tipica del Lago di Como che, secondo la tradizione, fu utilizzata per la fuga dei Promessi.

manzoni-lecco

Proseguendo oltre piazza Era, nel parco sul lungofiume all’angolo tra via Battello e via Buozzi, si può vedere su di un masso la targa dell’Addio ai Monti del capitolo 8 «Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!» cap. 8.

manzoni-lecco

Tornando a piazza Era, percorrendo via Maggiore e, attraversata la strada principale, si arriva in piazza Padre Cristoforo, dove vi sono la Chiesa e l’ex Convento di Fra’ Cristoforo (Capitolo 4 dei Promessi Sposi). Del Convento oggi restano il cortile ed alcune celle mentre la chiesa contiene una delle opere d’arte più singolari del Lecchese: l’altare ha nove casette di vetro contenenti composizioni plastiche in cera policroma e cartapesta riferibili alla cultura napoletana del tardo Seicento e che rappresentano sette scene della vita di Cristo e della Vergine e due scene della vita dei Santi Francesco e Chiara. Vi è inoltre una splendida pala dipinta da Giovan Battista Crespi detto “Il Cerano” (1600) che illustra i patroni Francesco e Gregorio Magno adoranti la Trinità. Singolare il campaniletto a sezione triangolare. Di fronte alla chiesa è visibile un Ossario del 1699 con i resti dei frati francescani morti di peste.

manzoni-lecco

Per quanto riguarda la seconda parte dell’itinerario, che comprende i rioni di Acquate e Olate, si può iniziare la visita dalla Casa di Lucia, sita in via Lucia (oggi ospita un’osteria). Si può poi raggiungere il Tabernacolo dei Bravi (oggi ricostruito), sulla via pedonale Tonio e Gervasio, il palazzotto di Don Rodrigo (edificato alla fine 16° secolo dagli Arrigoni, famiglia rivale dei Manzoni, passò poi ai conti Salazar e fu abbattuto nel 1937 per edificare una villa progettata dall’architetto razionalista Mario Cereghini, l’attuale Villa Guzzi) non visitabile all’interno.

manzoni-lecco manzoni-lecco

Nel rione di Olate si può raggiungere la Chiesa di Don Abbondio, che fu ricostruita nel 1767 ed ampiamente rimaneggiata nel 1934. Mantiene oggi dell’antico soltanto il campanile. Sempre nel rione di Olate è possibile visitare solo dall’esterno la Presunta casa di Lucia, quella identificata dagli studiosi di topografia manzoniana come “la casa sulla via principale che porta alla chiesa”.

manzoni-lecco     manzoni-lecco

La terza parte dell’itinerario comprende il rione di Chiuso, dove si può visitare la casa del Sarto che accolse Lucia liberata dal Castello dell’Innominato e la Chiesa del Beato Serafino, il luogo dove sarebbe avvenuta la celebre conversione dell’Innominato.

manzoni-lecco     manzoni-lecco

Per raggiungere la quarta parte dell’itinerario ovvero il Castello dell’Innominato bisogna uscire dal comune di Lecco e spostarsi a Vercurago dove bisogna seguire le indicazioni “Santuario di San Girolamo” e parcheggiare sotto la Basilica. Da qui si prosegue a piedi per circa 30 minuti percorrendo il viale delle cappelle dedicate al Santo e prendendo poi il sentiero sul lato destro della Chiesa della Valletta. Qui si trova l’inespugnabile fortezza in cui viveva e operava l’Innominato, potente bandito da cui si reca Don Rodrigo a chiedere aiuto per rapire Lucia. I resti del castello sono un recinto quadrangolare con una torre sbrecciata, ridotta nel 1902 a cappella in ricordo di San Girolamo Emiliani. Una grande croce sostituisce quella piantata nel ‘500 per onorare il Santo.

manzoni-lecco

La quinta e ultima tappa dell’itinerario è rappresentata dalla Cappella dei morti di Peste, nel comune di Malgrate in via Agudio.

manzoni-lecco

Per chi volesse avere più informazioni, è possibile consultare i siti seguenti:
http://www.lakecomo.it/arte_e_cultura/itinerari/itinerario_manzoniano
http://www.lakecomo.it/sites/default/files/allegati/itinerari/lecco_citta_manzoniana.pdf
http://www.lakecomo.it/sites/default/files/allegati/itinerari/Itinerario%20Manzoniano_Informazioni%20utili.pdf

E’ possibile ripercorrere questi luoghi con l’aiuto di guide Turistiche abilitate per vivere meglio l’esperienza e per essere aiutati a comprendere meglio come fossero questi luoghi al tempo del Manzoni:

BRIG-Cultura e Territorio tel. 328 0314389 – brigcoop@brig.it – www.brig.it
Gruppo Guide Lecco fax 0341 1881060 – cell. 346 2858072
guide.lecco@alice.it
I Sentieri tel./fax 039 6060593 – cell. 338 3687731 – ivspelta@tin.it
Mondo Turistico tel. 0341 250441 – cell. 347 6235504
infolecco@guidelagodicomo.com – www.guidelagodicomo.com
Tracce tel./fax 0341 202069 – cell. 338 6225427 – tracce.lecco@alice.it

La salita sul Matitone

La costruzione del campanile lecchese della Basilica di San Nicolò, iniziata nel 1882 su un progetto dell’ingegner Gattinoni, è avvenuta in diverse fasi e con i soldi provenienti da diverse raccolte fondi. La parte sommitale è stata riprogettata dall’architetto Ceruti e la posa della croce nel 1903 ha posto fine ai lavori di costruzione. Il campanile, che per la forma appuntita è chiamato simpaticamente il Matitone, è stato dotato di un orologio con i quadranti ai quattro punti cardinali e di nove campane (tuttora in funzione) ottenute dalla fusione delle cinque vecchie campane del vecchio campanile della Basilica.
Nella notte di Natale del 1904, i lecchesi poterono ascoltare per la prima volta il festoso concerto delle nove campane.
Il Matitone ha dimensioni di tutto rispetto con i suoi 96 metri di altezza e gli oltre 380 gradini per salirvi e domina letteralmente la città.
Grazie ad un progetto portato avanti da giovani volontari cresciuti all’oratorio di San Nicolò di Lecco, il campanile è sempre più valorizzato e da qualche tempo è visitabile in determinate date, prenotabili sul sito.

manzoni-lecco

Noi abbiamo partecipato ad una visita guidata nel mese di luglio 2016 e l’esperienza ci ha proprio soddisfatto. Nonostante i 380 gradini, la visita non risulta difficoltosa in quanto ci sono diversi pianerottoli in cui durante la visita ci si ferma per ascoltare le spiegazioni e pian piano si sale fino in cima senza particolari problemi. I gradini sono in buono stato e anche i bambini e le persone anziane senza problemi motori possono salire fino alla zona dove si trovano le campane. L’unico tratto difficoltoso e non adatto purtroppo a tutti è il tratto che porta dalla cella campanaria fino alla parte sommitale in quanto si deve utilizzare una scaletta a pioli in metallo verticale. La salita sul Matitone è davvero un’esperienza unica che merita per diversi aspetti.

manzoni-lecco manzoni-lecco

In primo luogo la visita oltre alle informazioni dettagliate su Campanile e sulla sua costruzione, introduce i visitatori alla storia di Lecco e a quella della Basilica, con tante curiosità sconosciute anche alla maggior parte dei lecchesi.
In secondo luogo, gradino dopo gradino, partendo dalle fondamenta ricche di storia del vecchio torrione e arrivando fino alla balconata che si trova sopra la cella campanaria si può ammirare una spettacolare e incredibile vista a 360 gradi sulla città, il lago e le montagne circostanti.

manzoni-lecco manzoni-lecco
Anche per chi non se la sentisse di salire l’ultimo tratto che porta alla parte sommitale del campanile, la vista che si gode dalla cella campanaria non è affatto deludente! Inoltre è interessante sentire il suono delle diverse campane, ognuna delle quali ha una particolare nota musicale che la caratterizza e che insieme alle altre permette di suonare melodie bellissime.

manzoni-lecco
Le visite guidate sono ad offerta libera e i fondi raccolti sono destinati a progetti di solidarietà e di impegno come Missioni, Caritas, …

manzoni-lecco
Per altre informazioni storiche e per i dettagli sulle prenotazioni delle visite guidate si può consultare il sito del campanile.

Cosa vedere nei dintorni di Lecco: un salto nella natura

Il salto tra città e natura a Lecco è davvero breve: non c’è il mare è vero. Ma c’è il lago: un lungolago dove passeggiare, posti panoramici dai rioni più alti di Lecco e posti dove ci si può mettere a prendere il sole (come Rivabella). Se no basta prendere la macchina e spostarsi in località come Abbadia Lariana o Mandello per potersi anche immergere e farsi un bagno. A me personalmente piace molto Bellano con la sua spiaggetta: qui mi sento un po’ come al mare!
Sulle montagne poi Lecco va forte: se non si vuole prendere la macchina basta prendere la funivia e salire ai Piani d’Erna e lì rilassarsi al fresco oppure prendere uno dei sentieri segnalati e partire per qualche passeggiata, arrivando anche fino al Resegone! Se no con la macchina Valtellina, Valchiavenna e Valsassina sono davvero fuori porta!

manzoni-lecco    manzoni-lecco

Cosa vedere a Lecco: il sistema museale urbano Lecchese

Il Sistema Museale Urbano Lecchese comprende Villa Manzoni, Palazzo Belgioioso, il Palazzo delle Paure e la Torre Viscontea.
Di Villa Manzoni ne abbiamo già parlato in precedenza negli itinerari Manzoniani.
Palazzo Belgioioso è sede del Museo di Storia Naturale, del Museo Archeologico e del Civico Planetario, inaugurato nel 2004. Al piano terreno sono aperte al pubblico anche le prime sale del nuovo Museo Storico, la cui realizzazione verrà completata nei prossimi anni.
Il Palazzo delle Paure è situato nel centro storico, vicino al lungolago. Fu costruito nel 1905 in stile eclettico neomedievale per collocarvi la sede dell’Intendenza di Finanza, e per questa sua funzione venne definito “Palazzo delle Paure”. Questo Palazzo ospita al primo piano le esposizioni temporanee, mentre al secondo si trova la collezione permanente d’Arte Contemporanea del Si.M.U.L e la fototeca mentre al terzo piano sono stata recentemente allestita le sale dell’Alpinismo lecchese con apparecchi multimediali.
La Torre Viscontea, già citata negli itinerari Manzoniani, ospita mostre temporanee dei Musei Civici e dell’Assessorato Cultura del Comune di Lecco.

Per i prezzi dei biglietti di ingresso, le diverse riduzioni o gratuità e gli orari di apertura si rimanda al sito ufficiale.

Dove dormire a Lecco

A Lecco ci sono diverse strutture dopo poter alloggiare: se si vuole un hotel di una certa categoria vi consiglio l’ Hotel NH Lecco Pontevecchio, nei pressi del Pontevecchio.
Se invece si vuole optare per un b&b ci sono un sacco di possibilità tra le quali Lucia’s House , la Villa del Cigno  o b&b l’Acero Rosso.

manzoni-lecco    manzoni-lecco

Mentre scrivo questo post mi accorgo di quante volte sono passata davanti a questi luoghi senza sapere la loro storia e la loro importanza. Spesso ci si abitua a quello che si vede sempre e non si va oltre.
Ma Lecco è una città che ha tanto da offrire e purtroppo spesso non le viene data la giusta importanza.

Ringrazio per la collaborazione il Comune di Lecco e l’Ufficio del Turismo della Provincia di Lecco e mi auguro che questo articolo aiuti in primo luogo chi ci vive ma anche chi solo vuole scoprire questa città ad apprezzarla in ogni suo angolo, dalla natura alla cultura!

Print Friendly, PDF & Email