La nostra amica Sara S. ci racconta il suo weekend a Firenze in famiglia, con la sua piccola di 5 anni. 

Da tempo avevamo il desiderio di organizzare un fine settimana per staccare la spina. Questa volta poi eravamo anche accompagnati da amici carissimi.
L’organizzazione è stata di una banalità disarmante. Per varie ragioni avevamo scelto di usare la macchina, quindi si è trattato solo di scovare un hotel in centro ad un prezzo giusto. Fuori stagione non è stato troppo difficile. Per il resto, com’è noto, Firenze si gira benissimo a piedi.

weekend a firenze in famiglia

Arno

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Arno

Weekend a Firenze in famiglia: i nostri consigli!

I nostri amici non l’avevano mai visitata, quindi anche noi siamo tornati ben volentieri in posti che ormai conosciamo da tanto tempo.
E’ abbastanza sorprendente che luoghi come Ponte Vecchio non ci siano ancora venuti a noia, vero?
…o forse no, forse non è per niente sorprendente ?
Con noi ovviamente c’era la nostra piccola belva di cinque scatenatissimi, meravigliosi anni.

Weekend a Firenze in famiglia – Il nostro prcorso, MUS.E e musei da 0 a 99 anni!

A Firenze c’è tanta bellezza da vivere, tanti giri da fare, tanti ristoranti da assaggiare. Ma i musei sono una parte che davvero non si può saltare.
E anche questa volta ci abbiamo portato la nostra bambina senza troppi pensieri.
Abbiamo acquistato alla biglietteria di Palazzo Pitti un biglietto cumulativo per la visita agli Uffizi comprensiva della prenotazione ad orario fisso (necessaria, considerando le lunghe attese), Palazzo Pitti ed i giardini di Boboli (dove invece non c’è molto da aspettare per l’acquisto dei biglietti).
Questo tipo di biglietto ha una validità di tre giorni e la visita deve cominciare per forza di cose dagli Uffizi (stranezza che ci è stata segnalata anche in biglietteria).

Dunque ci siamo buttati subito a pesce alle Gallerie degli Uffizi e ovviamente un paio d’ore e poco più sono volate.
La piccoletta ha apprezzato il giro, un po’ meno l’attesa nelle zone con più ressa e alla fine, come sempre, quando si è spazientita siamo usciti di filato.
Cosa le è piaciuto maggiormente? Medusa di Caravaggio! Anche se, mannaggia, non l’avevo preparata ad una cosa tanto spaventosa e alla prima vista si è impressionata parecchio. Ovviamente subito dopo è scattato l’ammmore per una cosa così schifosa (con rispetto parlando, s’intende!).
Certo la visita non è tranquilla e riflessiva come potrebbe esserlo in completa solitudine, ma poterla portare in posti come questo è davvero un privilegio.
Non abbiamo cercato informazioni su percorsi specificamente dedicati ai bambini, perché abbiamo scelto di affrontare questa visita, almeno per il momento, con la massima libertà possibile, soprattutto considerando la vastità e la complessità di un percorso museale come questo.

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La Galleria degli Uffizi

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Uffizi- Medusa

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Uffizi – Leonardo

Il giorno successivo abbiamo visitato sia i giardini di Boboli, sia palazzo Pitti.

Palazzo Pitti è stato probabilmente il più noioso per lei.
Ha apprezzato la prima parte del percorso, più che altro perché abbiamo giocato a fare finta di essere il duca e la duchessa (quella mattina eravamo stati a visitare Palazzo Vecchio con la guida che ha raccontato ai bambini la storia di Cosimo).
Si è divertita a giocare ad essere il duca di quel grande palazzo, ma ovviamente finita la novità è arrivata la noia.
Abbiamo sostanzialmente visitato per bene soltanto il primo piano, dopodiché abbiamo abbandonato per riparare su una bella corsa a perdifiato ai giardini!

Ero dubbiosa sull’opportunità di vedere i giardini di Boboli con il brutto tempo, ma si sa, per gli amici questo ed altro. E in effetti non me ne sono pentita, questo va detto.
Ovviamente i giardini sono stati la parte più facile e più divertente.
Sono bellissimi anche fuori stagione (pioggia permettendo). Correre è ampiamente concesso, i boschetti poi sono da soli un richiamo per i bambini.
Ci sono veri e propri sentieri, angoli da esplorare, e poi salite, discese, stradine che si incrociano. E’ facile perdersi e ed è facile ritrovarsi. Insomma, è un posto speciale.
Ce ne siamo andati dopo quasi due ore di camminata per via della pioggerella che si era fatta più fastidiosa, probabilmente con il bel tempo saremmo restati ancora.

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Giardino di Boboli

Per la visita di Palazzo vecchio, invece, abbiamo organizzato la partecipazione ad uno dei laboratori dell’associazione MUS.E, che per i bambini a Palazzo Vecchio (e non solo) prevede una discreta offerta.
Si compila il modulo apposito sul sito musefirenze.it e si viene ricontattati via mail per accordarsi sulla disponibilità e sugli orari.
Al costo del biglietto per ciascun partecipante, si deve aggiungere la somma di 4 € (per i non residenti) per la partecipazione al laboratorio.
Noi abbiamo partecipato ad un laboratorio sulla tartaruga con la vela, simbolo particolarmente caro a Cosimo.
I bambini sono stati fatti accomodare in un teatrino a piano terra di Palazzo Vecchio, sono state raccontate loro la favola della tartaruga con la vela e la storia di Cosimo.
Successivamente sono stati accompagnati dalla guida (bravissima!) alla scoperta di tutte le tartarughe presenti nelle sale di Palazzo Vecchio (o almeno in quelle visitabili).
I bimbi ne hanno contate ben 43! Bravissimi!

Il salone del Cinquecento e la sala delle carte geografiche (che abbiamo visitato da soli), sono stati senza dubbio i preferiti della nostra mini esploratrice!

Il tutto prende circa un’oretta, la visita è stata ben strutturata, piacevolissima e la guida è stata davvero preparata. In poche parole, il laboratorio per noi è stato un vero successone.

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La tartaruga con la vela

Altra visita che non ci siamo persi è stata quella alla Cappella Brancacci, presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine. Il biglietto si fa direttamente alla biglietteria a piano terra. Non abbiamo incontrato file.
E’ un posto di grande spiritualità e la grandezza di Masolino e Masaccio è uno spettacolo di quelli che si fanno ricordare. Il tempo che ci siamo dati è stato piuttosto limitato, tenuto conto che qui per i più piccoli c’è davvero poco di interessante.
L’abbiamo convinta con un piccolo trucco, vale a dire con il precedente acquisto della guida della Pimpa dedicata a Firenze (La Pimpa va a Firenze), che, fra le altre cose, aveva anche una tartaruga con la vela di carta da costruire, oltre naturalmente ai soliti adesivi, giochini da fare a penna, lettere da scrivere e luoghi da riconoscere.
Ha funzionato benissimo!

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Cappella Brancacci

Abbiamo poi usato spesso la guida della Pimpa, per esempio in Piazza della Signoria, davanti a Santa Maria del Fiore ed al Bargello per trovare il leone Marzocco. Molto, molto carina.

Un’altra sosta imperdibile in centro? La giostra di Piazza della Repubblica. Che domande ?

La Domenica, l’ultimo giorno della nostra mini-vacanza, ci ha riservato un tempo discretamente immondo.
Ci siamo dunque dovuti riparare dalla pioggerella e, tutti d’accordo, abbiamo scelto di partecipare ad una funzione in una delle Chiese del centro. I nostri amici non avevano mai visitato Santa Maria del Fiore e, quindi, ci siamo barricati all’asciutto di una Santa Messa…in latino.
La nostra piccoletta si è addormentata in 3, 2, 1 Zzzzzzz.
Vista così, ovviamente, non è stata per noi un’attrazione turistica. Ma prima di uscire abbiamo comunque avuto a disposizione una manciata di minuti per guardarci attorno.

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Piazza Santo Spirito

Abbiamo poi avuto nuovamente il problema di scegliere un posto all’asciutto. E di corsa pure! E così abbiamo deciso di visitare il Museo del Bargello.
Sinceramente non ci siamo precedentemente informati sulla possibilità di una visita pensata appositamente per i bambini, anche perché, appunto, l’abbiamo improvvisata giusto in un paio di minuti.
Il costo del biglietto è di 9 € per ciascun adulto e in biglietteria non abbiamo incontrato code particolari.
Sono state due le parti per noi di particolare interesse, la sala di Michelangelo al piano terreno e la sala di Donatello (con il suo magnifico David) al piano primo.
Prima di salire al primo piano abbiamo ben “studiato” insieme la guida della Pimpa e siamo andati alla ricerca del leone Marzocco di Donatello (di cui ci aveva ampiamente raccontato anche la nostra bravissima guida a Palazzo Vecchio).
L’abbiamo cercato al piano terreno, ma inutilmente. L’abbiamo cercato per le scale, ma niente da fare, del leone nemmeno l’ombra. Ma dove si è andato a cacciare questo leone?! L’abbiamo quindi dovuto cercare addirittura al primo piano!
E dopo tanto peregrinare ta daaaaaaa! Finalmente l’abbiamo trovato, proprio nella sala del David. Eccolo lì con la sua zampona sullo scudo!
(La guida della Pimpa ha regalato una bella visita senza intoppi anche alla mamma ed al papà, grazie Pimpa!)

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Museo del Bargello – Leone Marzocco

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Museo del Bargello – David

Prima di ripartire abbiamo fatto anche un’ultima sosta a Piazzale Michelangelo e a San Miniato al Monte, che nel pomeriggio garantisce l’apertura dopo le 15.30. L’ingresso è gratuito.
San Miniato è stata per noi una vera e propria sorpresa, un luogo di grande pace e di riflessione.
La nostra visita è stata accompagnata dalle prove di organo che l’hanno resa ancora più suggestiva. L’ambiente in penombra, scuro, il maltempo fuori hanno rinforzato ancora di più questo sentimento.
Il tempo a nostra disposizione, come sopra, è stato limitato. La piccola, per ovvie ragioni, non ha potuto girellare in autonomia in un posto come questo e la noia è arrivata presto. Devo dire però che la cripta l’ha davvero interessata (è una grande appassionata di storie “di paura” e di luoghi misteriosi).

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San Miniato

Weekend a Firenze in famiglia – dove abbiamo dormito e mangiato

Abbiamo scelto di soggiornare in centro, anche per goderci la città di sera in una stagione che di per sé ancora non l’avrebbe permesso.
L’hotel è stato il Ferdinando II De’ Medici, decorosissimo alberghetto ad una *, con colazione (più che discreta) compresa nel prezzo. Poche camere, al secondo piano con ascensore, pulito, dotato di quanto necessario. Grande cortesia e collocazione imbattibile, fra il Duomo ed il museo del Bargello. Non esattamente economico, ma d’altro canto in centro a Firenze nemmeno l’aria per respirare è economica.
La nostra trattoria preferita è stata senza dubbio Totò, vicino a Ponte Vecchio. Sempre una gradita conferma. Si mangia praticamente solo ciccia.
La più cocente delusione è stata invece Mamma Gina, storica trattoria che però ormai vive solo dei fasti del passato. Su cinque commensali, tre hanno dato alle fogne la cena. Non proprio l’en plein, ma poco ci manca.

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Ponte Vecchio

Weekend a Firenze in famiglia – ci torneremo?

Appena possibile, si capisce! ?

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