La lunghissima ciclo-pedonale dell’Adda regala tratti di incredibile bellezza naturalistica che portano a scoprire luoghi di grande interesse storico. Non solo una pedalata all’aria aperta: questo itinerario regala molto di più! In questo post vogliamo raccontarvi cosa è possibile vedere lungo il tratto di ciclo-pedonale dell’Adda da Porto a Crespi d’Adda con bambini.

La fortuna da avere l’Adda vicino a casa l’abbiamo capita tanto tempo fa, ma l’abbiamo più che mai confermata ora. Nel momento in cui sto scrivendo questo post, infatti, la Lombardia sta vivendo una terribile emergenza sanitaria, quella legata al Coronavirus (Covid-19) che giorno per giorno sta creando nuovi contagi nelle zone vicine a noi.
La raccomandazione da parte degli organi competenti è al momento quella di non uscire di casa se non per lavoro o per motivi di salute, evitando assolutamente luoghi al chiuso e assembramenti, evitando anche brevi passeggiate nella natura e gli spazi aperti vicini a casa.
Il lungo Adda per noi è sempre stata una boccata di ossigeno e spesso ci è venuta incontro per regalarci degli attimi di pace fuori casa.
Oggi scriviamo questo post per quando tutto sarà finito, per quando potremo finalmente uscire di nuovo di casa e respirare come mai avevamo fatto prima.

La ciclo-pedonale che segue il corso del fiume Adda è molto lunga e ogni tratto è diverso dall’altro e caratterizzato da diversi punti di interesse sia storico che naturalistico.
Dopo avervi raccontato il tratto di ciclo-pedonale che da Porto d’Adda arriva fino a Paderno d’Adda, vogliamo raccontarvi ora il tratto di ciclo-pedonale dell’Adda da Porto d’Adda a Crespi d’Adda, nella speranza di tornare presto a percorrerlo con i nostri bambini.

Ciclo-pedonale dell’Adda
Porto d’Adda

Ciclo-pedonale dell’Adda da Porto d’Adda a Crespi d’Adda: l’itinerario

La ciclo-pedonale dell’Adda, in parte sviluppata su terreno asfaltato e in parte su sterrato, segue il fiume Adda ed è compresa nel Parco Regionale Adda Nord. Essendo perlopiù pianeggiante ed essendo vietata ai mezzi a motore, questa ciclo-pedonale è perfetta per i bambini che possono muoversi in tutta sicurezza e libertà.
Oltre alla sua bellezza naturalistica, questo itinerario permette di visitare importanti manufatti e centrali idroelettriche storiche compresi nell’Ecomuseo Adda di Leonardo e scoprire il famoso e importantissimo villaggio operaio di Crespi d’Adda, patrimonio Unesco.
E’ possibile percorrere questo tratto di ciclo-pedonale in entrambi i sensi. In questo post descriveremo l’itinerario andando da Porto d’Adda verso Crespi d’Adda, ma nulla vieta di percorrerlo in senso inverso.
In totale questo itinerario è lungo circa 14 km (se come noi avrete la necessità di tornare indietro in bicicletta al punto di partenza dunque sarà di 28 km circa).
A Porto d’Adda si può parcheggiare presso le cascine poste appena prima della stradina pedonale che scende al fiume.
Scendendo questa stradina ciottolosa (difficile percorrerla con passeggini comuni, meglio quelli da trekking o con ruote grandi) si arriva al fiume, nei pressi della centrale Edison Bertini.
Di qui bisogna seguire il corso del fiume (dunque andare verso destra).

Ciclo-pedonale dell’Adda
Porto d’Adda

1 Centrale Edison – Bertini

La presenza di Leonardo da Vinci in queste zone si può notare in quasi tutto il tratto da percorrere. Leonardo, affascinato da sempre dall’acqua che scorre, sin dal suo arrivo a Milano (1482) mise a punto un sistema idraulico avanzato unico in Europa.
Le numerose centrali idroelettriche presenti lungo il corso dell’Adda, le famose Conche Vinciane (di cui vi abbiamo parlato nel post relativo al tratto da Porto d’Adda fino a Paderno d’Adda) e i navigli sono una tangibile testimonianza della sua presenza e del suo ingegno in questa area d’Italia. Le centrali sono bellissime sia esternamente che internamente, veri capolavori di architettura industriale.
La prima centrale che si incontra lungo il percorso che parte da Porto d’Adda è la Centrale Edison Bertini, una delle più antiche centrali idroelettriche italiane e seconda centrale al mondo come potenza delle turbine (seconda solo alla centrale delle Cascate del Niagara).
Lasciando la centrale alle spalle, si può procedere poi verso la prossima “tappa” storica, la Centrale Idroelettrica C. Esterle.

2 Centrale Idroelettrica C. Esterle

Questa bella centrale storica, di proprietà della società Edison, si trova nel comune di Cornate d’Adda. Questa centrale risale al 1914 ed è in stile eclettico lombardo, con bellissimi ornamenti, abbellita con motivi geometrici e floreali, con belle vetrate e colonne, lampioni e gronde di ferro battuto. Vedendola sembra più una villa privata che un edificio industriale! Non l’abbiamo visitata internamente ma anche l’interno merita per il suo pavimento a mosaico.

Proseguendo lungo il corso del fiume si costeggia il cosiddetto Mulinetto di Cornate, un mulino risalente al 1641 rimasto in funzione fino al 1902 con l’acqua sorgiva che scaturiva dal ceppo.

Il tratto che segue è immerso in un bellissimo bosco e rimane abbastanza fresco anche quando fa caldo. Si continua a seguire il corso dell’Adda fino ad arrivare al Ristorante Al molo 13, vicinissimo al paese di Trezzo sull’Adda.
Una volta giunti a Trezzo ci si trova davanti l’imponente centrale idroelettrica Taccani alle spalle della quale si erge il Castello di Trezzo.
In questo punto dell’Adda è possibile noleggiare biciclette, fare canottaggio oppure prendere il biglietto per la motonave che compie una “piccola crociera” lungo l’Adda.
Si può poi proseguire lungo la ciclo-pedonale oppure fare una breve deviazione per visitare il castello Visconteo di Trezzo sull’Adda.

Ciclo-pedonale dell’Adda da Porto d’Adda a Crespi d’Adda
Verso Trezzo d’Adda
Ciclo-pedonale dell’Adda da Porto d’Adda a Crespi d’Adda
Molo Trezzo sull’Adda
Ciclo-pedonale dell’Adda da Porto d’Adda a Crespi d’Adda
Verso Trezzo d’Adda

3 Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda

Per raggiungere il Castello di Trezzo sull’Adda bisogna abbandonare la ciclopedonale per qualche centinaio di metri, prendendo la strada in salita dietro alla centrale Taccani.
Il Castello di Trezzo è l’emblema del paese, costruito per volere di Federico Barbarossa tra il 584 e il 590 d.C. sui resti di una fortificazione Longobarda. Questo castello è stato teatro di diverse vicende legate, oltre che al Barbarossa, anche alle famiglie dei Torriani, degli Sforza e dei Visconti. Nella seconda metà del XIV secolo divenne di proprietà dei Visconti e, grazie a Bernabò Visconti, divenne una reggia e riserva di caccia. Nei secoli successivi il castello passò nelle mani degli Sforza, poi degli spagnoli, francesi e austriaci fino ad essere messo all’asta nel 1782. I ruderi che si possono vedere oggi sono di proprietà del Comune di Trezzo e sono ancora visitabili: è possibile in particolare vedere la torre di 42 metri, i ruderi dell’antico maniero e i sotterranei grazie a visite guidate.
Inoltre all’interno di un edificio di recente costruzione è possibile visitare il piccolo Museo Longobardo.

Ciclo-pedonale dell’Adda
Centrale e Castello di Trezzo sull’Adda
Ciclo-pedonale dell’Adda
Castello di Trezzo sull’Adda

4 Centrale Idroelettrica Taccani e tratto di ciclo-pedonale dell’Adda in prossimità di Trezzo

L’imponente centrale idroelettrica Taccani, di proprietà Enel, si colloca a Trezzo sull’Adda nel punto in cui l’Adda forma un’ampia ansa ed è un altro meraviglioso esempio di architettura industriale, una delle più belle di tutta la Lombardia, perfetto connubio tra arte, architettura, ingegneria e tecnica. Questa bellissima centrale, caratterizzata da architettura eclettica e liberty, risale a inizio 1900 ed è tutt’oggi funzionante. Attualmente è una delle più visitate in Lombardia e ospita un museo virtuale dedicato all’energia rinnovabile, particolarmente indicato per i bambini di tutte le età. Per poterla visitare si può contattare la Pro Loco Di Trezzo d’Adda o consultare il sito (le visite sono organizzate in determinate date).

Ciclo-pedonale dell’Adda
Costeggiando la Centrale Taccani

Proseguendo la ciclo-pedonale e oltrepassando la Centrale Idroelettrica Taccani, si arriva a costeggiare il Naviglio della Martesana, costruito nel 1457 per decreto del Duca Francesco Sforza per garantire la navigazione dall’Adda verso Milano e viceversa.

Ciclo-pedonale dell’Adda
Da Trezzo d”Adda verso Crespi d’Adda

Subito dopo essere passati sotto il ponte autostradale, si trova il ponte ciclo-pedonale che permette di attraversare l’Adda e di raggiungere la sponda opposta, dove si può proseguire verso Crespi d’Adda.

5 Centrale idroelettrica di Crespi d’Adda

Una volta oltrepassato il ponte ciclo-pedonale, manca davvero poco prima di raggiungere l’abitato di Crespi d’Adda. Lungo l’ultimo tratto di ciclo-pedonale rettilineo si trova la Centrale idroelettrica di Crespi d’Adda, la centrale voluta da Cristoforo Crespi per sfruttare le acque del fiume Adda. Anche questa centrale è un’opera di grande bellezza, realizzata con progetto dell’architetto Maroni, con soluzioni decorative di qualità. Noi abbiamo avuto modo di visitarla durante la giornata delle centrali aperte e abbiamo potuto ammirarne il pavimento in parquet, le ceramiche alle pareti e i motivi floreali decorativi.

Ciclo-pedonale dell’Adda
Verso Crespi d’Adda

6 Villaggio Crespi d’Adda

Capolinea del nostro itinerario lungo la ciclo-pedonale da Porto d’Adda a Crespi d’Adda è il famosissimo Villaggio Crespi, patrimonio Unesco: una città ideale del lavoro, un villaggio operaio realizzato dalla famiglia Crespi accanto al proprio opificio tessile, lungo la sponda bergamasca dell’Adda.

Si tratta di una vera e propria cittadina costruita dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie. Ai lavoratori del villaggio venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino oltre a tutti i servizi necessari. Le case sono ancora oggi abitate dai discendenti dei lavoratori. Oltre al villaggio, perfettamente conservato, si possono ancora vedere la fabbrica, la Villa Padronale, il cimitero e il Mausoleo.

Se avete tempo, è anche possibile partecipare ad una visita guidata che porta alla scoperta della storia di questa fantastica e innovativa realtà industriale italiana.

Ciclo-pedonale dell’Adda: una pedalata lungo la storia

Quando potremo di nuovo tornare lungo l’Adda, sarà una pedalata diversa. Già eravamo innamorati di questo bellissimo tratto di ciclopedonale, siamo sicuri che dopo questa clausura forzata sapremo apprezzare ogni minimo dettaglio. Una pedalata immersi nella bellissima natura del Parco Adda Nord, ammirando questi stupendi edifici storici, è quello che più desideriamo in questo momento. L’Adda ci sta aspettando, dobbiamo solo tornare liberi di vivere.

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