Tutte le informazioni per organizzare la visita al castello di Linderhof in Baviera.

Nella piccola città di Ettal, nell’Alta Baviera, a circa un’ora di strada dal castello di Neuschwanstein di Fussen, si trova un altro magnifico castello fatto costruire da Ludwig II. Anche se meno famoso di quello di Neuschwanstein, al castello di Linderhof non manca nulla per quanto riguarda il lusso, l’originalità e la sontuosità.

In questo castello Ludwig II ha trascorso la maggior parte del suo tempo negli ultimi anni della sua vita ed è l’unico castello che è riuscito a terminare.

Questo castello era il preferito del re che lo usava per lo più come rifugio privato e raramente riceveva ospiti.

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Visita al castello di Lindherof, il rifugio preferito di Re Ludwig II, informazioni generali

Si può arrivare al castello di Linderhof in macchina. C’è un parcheggio comodo prima della biglietteria.

Noi siamo arrivati qui percorrendo la strada da Fussen a Ettal: i paesaggi che si incontrano già meritano il viaggio. Da cartolina soprattutto il tratto di strada che costeggia il lago Plansee.

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Il castello fa parte dei castelli e palazzi compresi nell’abbonamento dell’Amministrazione Bavarese dei Castelli.

Si può accedere solo con visita guidata (tedesco o inglese) e, anche se visitabile tutto l’anno, purtroppo in inverno non è possibile visitare i giardini quindi non si possono neanche vedere i giochi d’acqua. Per questo motivo in inverno il biglietto costa meno. Per i prezzi si può consultare il sito del castello. L’orario della visita guidata è indicato sul biglietto di ingresso. Siccome non sappiamo il tedesco, abbiamo sceto una visita in lingua inglese: la guida è stata molto chiara e ha usato un linguaggio semplice e facilmente comprensibile.

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La visita al castello di Linderhof (visita guidata)

Lo stile del castello di Linderhof non ha niente a che vedere con quello fiabesco del castello di Neuschwanstein: l’esterno si ispira allo stile barocco dei palazzi francesi del XVIII secolo ed è circondato da giardini alla francese, da fontane e costruzioni stravaganti.

All’interno invece lo stile usato è il secondo rococò (o neorococò), stile che si è sviluppato durante il regno di Ludwig II.

Appena si entra nel palazzo l’impatto è fortissimo: anche in questa residenza Ludwig non si è risparmiato. Tutto è eccessivo, portato all’eccesso. Ogni cosa denota il lusso e la ricchezza e quasi non si sa dove guardare.

Siccome il re viveva di notte, nel castello aveva fatto costruire una stanza degli specchi che serviva a riflettere quanta più luce possibile in modo che il re potesse scrivere anche di notte: quando si entra in questa stanza si rimane a bocca aperta.

La stanza da letto del re, di circa 100 mq di grandezza, è sfarzosa e sontuosa ed è stata realizzata secondo il modello francese.

La cosa più curiosa degli interni che rimane impressa nella memoria di chi visita questo castello è nella sala da pranzo: qui si trova il famoso tavolo “Tischlein-deck-dich” (tavolo che si apparecchia da sé), ovvero un tavolo collegato direttamente con le cucine sottostanti attraverso uno speciale meccanismo, in modo tale che il tavolo fosse apparecchiato senza che il re venisse disturbato dagli inservienti durante il pasto.
La visita (come già detto si può accedere solo con visita guidata in inglese o tedesco) dura circa 25 minuti.

Neanche all’interno del castello di Lindherof è possibile fare foto.

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Il parco esterno di Linderhof

Avendo visitato il castello in inverno, noi abbiamo trovato il parco chiuso. Peccato perché la parte visitabile già fa capire quanto sia bello il resto. Le informazioni sul parco le ho quindi prese dal sito. Il parco, come ci si può aspettare da un re cosi eclettico come Ludwig II, non è un normale parco. Combina infatti elementi di diversa natura come elementi del giardino barocco francese con elementi del giardino paesaggistico inglese.

Nel parco è possibile visitare una grotta artificiale con addirittura stalattiti e stalagmiti che era dotata di energia elettrica: la “Grotta di Venere”, scavata dentro la montagna a partire dal 1875. Ispirata alla Grotta Azzurra di Capri, qui il re Ludwig amava passare intere ore a riflettere e a sognare, facendosi cullare dall’acqua all’interno di una piccola barca a forma di conchiglia. Questa grotta è chiusa per restauro fino al 2021.

Sempre nel parco si può vedere il Chiosco Moresco, con il famoso trono dei pavoni, realizzato originariamente per l’Esposizione Universale di Parigi del 1867 e acquistato da Ludwig II nel 1876 che l’ha fatto decorare con il prezioso trono dei pavoni, con un lampadario in vetro e una fontana di marmo. Qui il re leggeva e beveva il tè. Nel parco poi sono visitabili un rifugio a forma di cappella (Eremo di Gurnemanz) e la Capanna di Hunding, che rappresenta una casa germanica, con scenografie di drammi amati da Ludwig. Infine nel parco si può vedere la Casa Marocchina: realizzata per l’Esposizione Universale di Vienna del 1873, Ludwig l’ha fatta arredare conn ricche decorazioni secondo modelli marocchini. La casa ha diverse stanze dove il re abitò per brevi periodi.

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Un palazzo sicuramente meno impressionante e affascinante di quello di Fussen, ma noi consigliamo comunque una visita perché merita assolutamente. Noi ci siamo ripromessi di tornarci in estate, per poterci vedere finalmente il parco e magari farci un giro più approfondito della Baviera!

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