In questo post vogliamo suggerirvi come organizzare un itinerario di tre settimane in Sardegna, abbinando mare, storia, cultura e natura.

La Sardegna ci ha stregati anni fa con i colori del suo mare, i profumi della sua cucina, la storia dei suoi siti preistorici e la sua incredibile natura.
L’abbiamo scelta come meta delle nostre vacanze per ben due anni, quando i nostri bambini erano piccoli. Questa terra ci ha accolti a braccia aperte e si è rivelata una meta perfetta per chi vuole fare una vacanza con i bambini.

Un anno abbiamo scoperto la zona nord dell’isola, partendo dalla nostra base a Isola Rossa e scoprendo le spiagge e le località che caratterizzano questa area sarda, mentre un altro anno abbiamo fatto base a Feraxi e siamo partiti alla scoperta della zona sud dell’isola.

Quest’anno abbiamo deciso di tornare in Sardegna e di dividere il nostro itinerario di tre settimane in tre diverse aree dell’isola, per gestire meglio il tempo a nostra disposizione.

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Come organizzare un itinerario di tre settimane in Sardegna

Chi ci segue sa che amiamo i viaggi a 360 gradi. Non solo mare, insomma, ma un ricchissimo mix di tutto quello che una terra ci può offrire. Così anche per questo viaggio in Sardegna abbiamo studiato un itinerario per scoprire più sfumature possibili di questa regione, alternando natura, cultura e relax, proprio come piace a noi.
Ecco come abbiamo organizzato il nostro viaggio.

1 – Come arrivare in Sardegna

In Sardegna ci si può arrivare via mare o via cielo. Ovviamente la soluzione aerea è quella più veloce, ma dal nostro punto di vista ha il grosso svantaggio di obbligare al noleggio di un veicolo per potersi muovere una volta sul posto. E noleggiare un mezzo in Sardegna, soprattutto per tre settimane, è un costo non indifferente.
È vero però che il traghetto comporta un viaggio decisamente più lungo, ma viaggiando di notte e prenotando anche una cabina, non ci si accorge neanche del tempo che passa.
Inoltre, viaggiando in traghetto è possibile portare con sé anche i propri amici a quattro zampe ed esistono anche cabine dove sono ammessi.

Quindi anche stavolta, come anche le due precedenti, noi abbiamo optato per il traghetto. Una volta fatta la scelta della destinazione, navigando su internet abbiamo trovato tantissime offerte per i Traghetti Sardegna, c’è l’imbarazzo della scelta! Una volta trovato il prezzo più conveniente abbiamo subito acquistato il biglietto.

2 – Come spostarsi in Sardegna

Per potersi spostare sull’isola in modo comodo e per arrivare ovunque si voglia (e non rimanere dunque in villaggio o hotel) è necessario avere una macchina.
Se arrivate sull’isola in traghetto, potete portare la vostra pagando il relativo costo di imbarco. Se decidete invece di raggiungere l’isola in aereo, mettete in conto di noleggiarne una. I costi, come già detto, non sono economici ma vi sconsigliamo vivamente di spostarvi con i mezzi pubblici.
Per scegliere la macchina, potete usare un sito che compara i prezzi, come Rental Car o Auto Europe, per poter avere una panoramica dei prezzi e per poter prenotare con il prezzo più conveniente.

3 – Il periodo migliore per organizzare un itinerario in Sardegna

La Sardegna ha un mare da sogno, per cui sarebbe un vero peccato visitarla in una stagione in cui è impossibile concedersi un bel bagno nelle sue acque cristalline.
I mesi migliori, per potersi spostare senza problemi e per avere le spiagge vivibili e selvagge, sono giugno e settembre.
Noi finora siamo sempre stati in Sardegna a giugno ma quest’anno, per motivi di lavoro, l’abbiamo visitata a luglio. Sicuramente abbiamo trovato giornate più calde, ma purtroppo abbiamo trovato più gente rispetto a giugno. Una situazione comunque vivibile, magari spostandosi un po’ dagli ingressi nelle spiagge principali.
In ogni caso, sempre meglio evitare agosto, quando pernottare sull’isola ha costi proibitivi e quando le spiagge e le località più famose sono prese d’assalto.

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4 – Come dividere un itinerario di tre settimane in Sardegna

La scelta dell’itinerario è stata influenzata dai nostri viaggi precedenti. Dopo aver visto la zona nord dell’isola e dopo aver soggiornato e visitato i dintorni di Feraxi e Costa Rei, questa volta abbiamo deciso per questa combinazione:

– 3 notti a Capoterra, vicino a Chia

In zona di Chia ci siamo stati nel corso della nostra seconda vacanza in Sardegna ma non essendo proprio vicina a Feraxi, abbiamo potuto solo vederne una spiaggia e visitare il sito archeologico di Nora. Questa zona ci è piaciuta così tanto che abbiamo deciso di soggiornarvi per tre notti, in modo da poterla scoprire con più tranquillità. Abbiamo scelto un hotel, l’Hotel Santa Gilla, ai bordi di una delle più suggestive lagune del Mediterraneo, una struttura che si trova immersa in uno degli scenari più belli della Sardegna meridionale, dove è possibile ammirare i fenicotteri in volo. In questo post potete trovare tutti i dettagli sulla struttura: dove dormire nel Sud della Sardegna.
Oltre alle spiagge di Chia e al bellissimo sito archeologico di Nora, Capoterra è comoda per raggiungere anche il capoluogo di regione, Cagliari, il sito nuragico di Barumini e la necropoli neolitica di Montessu. Inoltre da Capoterra siamo riusciti a raggiungere in circa mezz’ora anche la meravigliosa spiaggia di Tueredda, una delle più belle della Sardegna.

– 7 notti in zona Porto Pino

La zona di Porto Pino è perfetta per chi come noi adora le spiagge più selvagge, lunghe spiagge di sabbia bianca con alle spalle dune ‘desertiche’ di sabbia finissima e grandi pinete.
Oltre alle spiagge, in questa zona è possibile perdersi in meravigliose lagune e visitare il nuraghe Arresi risalente al XV-XIV secolo a.C.
Inoltre, da qui è possibile spostarsi per raggiungere l’isola di Sant’Antioco o la Costa Verde. Infine, da Porto Pino si possono raggiungere anche le grotte di Is Zuddas, con caratteristiche uniche al mondo per le loro.
A Porto Pino abbiamo prenotato un appartamento, sia per contenere i costi sia per poterci gestire spazi, tempi e ritmi in piena libertà.

– tappa nella penisola del Sinis

Le strade sarde non sono sempre scorrevoli ovunque. Per spostarci da Porto Pino verso Orosei, siamo dovuti passare per Oristano. Abbiamo deciso così di spezzare il viaggio e di fermarci qualche ora nella meravigliosa penisola del Sinis.
Qui abbiamo potuto visitare l’area archeologica di Tharros (uno dei siti più importanti della Sardegna), il suggestivo borgo di San Salvatore (dove sono stati girati diversi film western italiani) e l’imperdibile spiaggia di Is Arutas, la spiaggia con la bianchissima sabbia composta da granelli di quarzo.

– 10 notti in zona Orosei

La zona di Orosei è ricca di insenature, cale e calette con sabbia e acqua cristallina e a quanto pare è una delle più belle e richieste della Sardegna. Abbiamo voluto dedicare a questa zona ben dieci notti, ma se anche ne avessimo avute di più a disposizione sicuramente non ci saremmo annoiati.

Abbiamo scoperto spiagge paradisiache come Berchida e l’Oasi Biderosa, abbiamo fatto un impegnativo trekking fino al sito nuragico di Tiscali, abbiamo scoperto le suggestive piscine naturali di Bau Mela, scoperto i murales di Orgosolo e ci siamo persi nelle stradine del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu.

Anche in questa zona abbiamo prenotato un appartamento vicino al centro di Orosei, tramite un’agenzia privata.

Organizzare in sicurezza un itinerario di 3 settimane in Sardegna

Ogni volta che ci muoviamo, non appoggiandoci ad agenzie di viaggio, cerchiamo di proteggerci a 360 gradi stipulando un’assicurazione di viaggio. Da anni noi abbiamo scelto l’assicurazione Columbus (in questo post trovate le nostre motivazioni) e da qualche anno ci siamo anche affiliati a loro e se si prenota dal nostro sito si ha anche uno sconto del 10% sull’assicurazione. Noi abbiamo l’assicurazione annuale mondo, che copre tutta la famiglia per tutti i viaggi fatti nel corso di un anno nel mondo intero. Si può assicurare comunque anche il singolo viaggio. L’importante è partire con qualche “sicurezza” in mano, per prevenire qualsiasi tipo di inconveniente possa capitare (dall’annullamento all’esigenza medica, dalla perdita di bagaglio all’assistenza in loco).

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A questo punto non resta che partire giusto?

Nell’articolo sono presenti contenuti prodotti in collaborazione con aziende del settore.

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