Pennabilli è un piccolo borgo che domina l’Alta Valmarecchia, situato sul versante occidentale del monte Carpegna. Pennabilli è il posto in cui Tonino Guerra ha lasciato una grande eredità ma anche il suo cuore, trasformandolo in un museo all’aria aperta: un grande paese di cultura, con una forte identità e una ricchissima storia da raccontare. In questo post voglio raccontarvi cosa vedere a Pennabilli in un giorno, un itinerario ricco di storia, cultura ma soprattutto di tante emozioni.

Pennabilli per me è stata una meravigliosa scoperta. Mi vergogno ad ammettere che non ne avevo mai sentito parlare prima che la mia collega Claudia (del blog Voce del Verbo Partire) lo proponesse per il nostro recente progetto di valorizzazione della Romagna.
Mi sono fidata ad occhi chiusi di lei, romagnola doc, di quelle che in Romagna non solo ci vivono ma che ci lasciano cuore e anima, scoprendola giorno per giorno.
Devo dunque a lei la scoperta di questo piccolo borgo, meno conosciuto e famoso di altri, che ha saputo puntare ad un turismo di qualità più che di quantità. A livello culturale Pennabilli potrebbe infatti fare invidia a qualsiasi città italiana, con ben 5 musei attivi più due in progetto, teatri ed eventi culturali che ogni anno richiamano migliaia di persone da tutto il mondo. Ovunque passeggiando tra i suoi vicoli si può respirare storia e arte, collegate in perfetta armonia grazie alle idee e alla mano di Tonino Guerra, poeta e scrittore italiano che scelse Pennabilli come casa e come scenografia per numerose sue opere.
Nella sua già ricchissima storia, Pennabilli ha anche un legame profondo con il Tibet e con il Dalai Lama, che ben due volte è venuto in visita in questa piccola località romagnola.
Sembra incredibile tutto questo considerato che stiamo parlando di un piccolo borgo e non di una città vero?

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Vista dall’alto del borgo di Pennabilli

Cosa vedere a Pennabilli: un giorno immersi nell’arte, nella storia e nella poesia

Grazie alla collaborazione con l’Associazione Pro loco Pennabilli abbiamo potuto scoprire questo piccolo gioiello in tutte le sue sfaccettature: abbiamo passeggiato per il centro storico, abbiamo visitati i suoi musei, abbiamo scoperto l’affascinante storia che lo lega al Tibet e ci siamo immersi nella poesia creata da Tonino Guerra.
Questo piccolo borgo del Montefeltro di appena 3000 abitanti, posto al centro di un grande anfiteatro naturale nell’Alta Valmarecchia a 630 metri s.l.m., ha una storia millenaria alle spalle: le sue origini risalgono all’epoca etrusco-romana anche se oggi mostra un pittoresco aspetto medievale. Il suo nome deriva dall’unione dei nomi dei due castelli che sorgevano sulle due alture del borgo, Penna e Billi, le cui rovine sono ancora abbastanza visibili. Per il borgo, inoltre, si possono ancora ammirare in alcune zone le antiche mura malatestiane.
Passeggiando tra i suoi vicoli si respira una particolare atmosfera, qualcosa di profondamente magico e suggestivo che rende Pennabilli incredibilmente unico.

Cosa vedere a Pennabilli: la poesia di Tonino Guerra

“E’ bello se puoi arrivare in un posto dove trovi te stesso”. (Tonino Guerra)

E’ molto difficile spiegare a parole quello che suscita Pennabilli. E’ come se si avvertisse da subito che questo borgo ha qualcosa di davvero speciale. Talmente speciale che Tonino Guerra se ne innamorò e lo scelse come casa, lasciandogli un’enorme e importantissima eredità.
Quasi ovunque si può ritrovare qualcosa creato, ideato o ispirato da Tonino: scoprire Pennabilli significa quindi per prima cosa scoprire il suo cittadino più importante.

Il Museo Diffuso I luoghi dell’Anima ideato da Tonino Guerra

Inizio dunque a parlare dal cuore e dall’anima di Pennabilli, il museo frutto proprio della mente di Tonino Guerra che si snoda attraverso il centro storico di Pennabilli e in parte della Valmarecchia.
Il Museo I luoghi dell’anima è composto da sette installazioni all’aperto, ciascuna diversa dall’altra e con determinate caratteristiche, ma unite dall’obiettivo comune di solleticare l’anima e la fantasia di chi lo visita con sottili e meravigliose invenzioni poetiche.
Le installazioni sono accessibili e visitabili tutti i giorni gratuitamente dalle 9.00 alle 20.00.
Oltre a queste installazioni, a completare questo museo-percorso poetico, sparse per il borgo di Pennabilli sono state installate Le parole sui muri, delle targhe che raccontano e ricordano alcuni personaggi meno noti del paese che però hanno contribuito a farne la storia.
Questo museo è qualcosa di incredibilmente unico ed emozionante.

L’Orto dei Frutti Dimenticati

La prima installazione del Museo Diffuso è l’Orto dei Frutti Dimenticati che, come dice il suo nome, raccoglie circa un centinaio di alberi da frutto un tempo presenti negli orti dei contadini ma ormai perdute. Si tratta di specie appartenenti alla flora spontanea della campagna appenninica come il nespolo, il biricoccolo, il sorbo e il giuggiolo. Un museo dei sapori di una volta!
Nell’orto dei Frutti Dimenticati è possibile ammirare anche il “Gelso della Pace”, piantato dal Dalai Lama in una delle sue visite a Pennabilli.
Oltre alle piante, sono presenti diverse installazioni, frutto sempre della mente di Tonino Guerra.
A partire dall’Arco di ingresso, che sta a simboleggiare il passaggio ad un mondo più calmo, sereno dove si deve andare lenti ed assaporare ogni singola cosa.
O ancora il Villaggio degli Uccelli o le Parole dei mesi appese nell’antico levatoio che compongono il Calendario delle Parole e la grande Meridiana Orizzontale. Particolarmente suggestiva la Meridiana dell’incontro, che proietta nel primo pomeriggio il profilo di Fellini e della moglie Masina.
Questo luogo è uno spazio meditativo e suggestivo, da vivere in pace con sé stessi in pieno ascolto delle proprie emozioni.

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L’Orto dei Frutti Dimenticati

Il Rifugio delle Madonne Abbandonate

Questo luogo si trova sotto il porticato di ingresso dell’Orto dei Frutti Dimenticati e raccoglie tantissime immagini sacre (le “Madonne”) che un tempo adornavano le cellette agli incroci delle strade di campagna. Recuperate da Tonino Guerra, sono state messe in questo posto tutte insieme per non farle sentire sole dopo il loro abbandono, un angolo sereno dove possono stare.

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Il Rifugio delle Madonne Abbandonate

La Strada delle Meridiane

Sparse per le strade del borgo è possibile ammirare 6 meridiane d’autore (7 se si considera quella all’interno dell’Orto dei Frutti Dimenticati). Partendo dalla piazza principale di Pennabilli, piazza Vittorio Emanuele II, si può imboccare la strada in salita (Salita Valentini) la cosiddetta “Strada delle Meridiane”, lungo la quale sono collocate le meridiane che scandiscono il tempo secondo metodi appartenenti a diverse epoche storiche.
Le meridiane adornano i palazzi e stanno ad indicare il tempo che passa nella valle. Le meridiane sono davvero belle, ciascuna con caratteristiche diverse e pertanto unica nel suo genere. Con i bambini potete divertirvi a scovarle tutte!

L’Angelo coi Baffi

Uno dei luoghi dell’anima che più ci ha colpito è stato l’Angelo coi Baffi. A prima vista potrebbe sembrare uno scarno quadro di un autore poco noto che porta il nome di Luigi Poiaghi ma quello che rappresenta è molto profondo. Ispirato ad una bellissima poesia di Tonino Guerra, questo angelo rappresenta quelle persone derise da tutti che però riescono a combinare qualcosa di importante nella vita. Un sogno impossibile che diventa realtà. Si proprio come l’Angelo coi Baffi, che non era capace di fare niente e che, invece di volare nel Paradiso, scendeva nella casa di un cacciatore nel Marecchia per dar da mangiare a degli uccelli impagliati. Un giorno questi angeli hanno aperto le loro ali e hanno spiccato davvero il loro primo volo.

Il Santuario dei Pensieri

Un altro luogo che aiuta a riflettere e a meditare è il Santuario dei Pensieri, un giardino in stile orientale dove si trovano 7 enigmatiche sculture in pietra, 7 confessori muti. Il senso di questo luogo è quello di permettere di parlare con sé stessi, trovando le risposte al proprio interno.

Il Giardino Pietrificato

Non abbiamo potuto visitare questo luogo in quanto non si trova in centro Pennabilli ma in località Castello di Bascio, alla base di una torre millenaria appartenente a quello che fu un poderoso feudo (purtroppo un giorno è davvero troppo poco per visitare tutto!!!). Si tratta sempre di un’idea di Tonino Guerra: 7 tappeti in ceramica che rappresentano 7 persone illustri che sono passate per questa valle e hanno visto questa bellissima e antichissima torre. Come mai un Giardino Pietrificato? Affinché la loro memoria resti per sempre sospesa sul Marecchia, sorvegliata dalla torre stessa.

La Madonna del Rettangolo di Neve

Anche quest’ultimo luogo dell’Anima è fuori dal centro e non abbiamo potuto visitarlo. La Madonna del Rettangolo di Neve si trova in località Cà Romano. Si tratta di una piccola chiesetta in pietra con una storia incredibile: quando nel ‘700 si cercò di costruire un luogo di culto, non si riusciva a trovare il posto ideale che garantisse stabilità e sicurezza. Sembra che nel 1754 cadde la neve che lasciò un chiaro rettangolo bianco sulla sponda del monte, che fu visto dagli operai come chiaro segno del luogo perfetto dove costruire questa chiesa.

Il museo Il Mondo di Tonino Guerra

Se si vuole ulteriormente capire che tipo di personaggio complesso e affascinante fosse Tonino Guerra, nei sotterranei del trecentesco Oratorio di Santa Maria della Misericordia è stato istituito il museo Il Mondo di Tonino Guerra, sede anche dell’Associazione Tonino Guerra. Questo museo ha lo scopo di salvaguardare, promuovere e valorizzare l’opera artistica di Tonino. In questo spazio si trova l’archivio della sua produzione letteraria: cineteca, fototeca e videoteca che raccolgono la testimonianza della sua opera cinematografica. Si tratta poi di uno spazio museale ricco di opere pittoriche, ceramiche e scultoree ideate da Tonino Guerra. L’arredamento è molto particolare ed è arricchito dai famosi “mobilacci”, mobili bizzarri disegnati dallo stesso maestro e realizzati da artisti locali. Oggi in questo spazio vengono organizzati numerosissimi eventi culturali, rimanendo così un posto vivo in cui incontrarsi, discutere e lavorare.

Un altro modo per poter comprendere meglio questo straordinario artista è quello di visitare da vicino la sua casa, la Casa dei Mandorli (vicina al Santuario dei Pensieri): il giardino è sempre visitabile liberamente mentre gli interni non sono accessibili perché ci vive ancora la moglie. Un posto davvero particolare!

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Il Mondo di Tonino Guerra

Cosa vedere a Pennabilli: visita al Museo della Calcolo (Mateureka)

Per tanti la matematica è pura sofferenza e terrore. Per un ingegnere come me, la matematica è gioia pura. Considerando poi che anche Andrea è ingegnere, probabilmente a casa nostra il gene della matematica è di casa e si è impossessato anche dei più piccoli. Non potevo vederli più interessati presso Mateureka, il Museo del Calcolo di Pennabilli, un interessante e unico viaggio nella storia del calcolo e della matematica dalle origini al giorno d’oggi!
Mateureka è il sogno di un professore divenuto realtà. Il professore Renzo Baldoni ha infatti raccolto nel tempo oggetti preziosi, testi matematici e strumenti di calcolo che illustrano la storia del calcolo nel tempo delle diverse popolazioni (dai sumeri agli egizi, dai giapponesi ai russi e così via), catalogandoli con cura e organizzandoli in un vero museo.
Mateureka è oggi l’unico vero museo dedicato alla matematica in Italia. Si sviluppa all’interno dei 4 piani dell’antico palazzo comunale, due dei quali sono particolarmente adatti ai bambini.
Tra astrolabi provenienti da varie parti del mondo, tavole per contare medievali, monete romane, quipù e chimpù peruviani, si trova un pezzo di grandissimo valore: la Summa e il Divina Proportione di Luca Pacioli, alla vista del quale al professore si sono illuminati ancora gli occhi!
Il percorso è molto interessante, anche per chi non è particolarmente appassionato alla materia, e comprende anche una ricchissima esposizione di macchine da calcolo di diverse epoche, dal 1623 fino alle moderne Olivetti e alle ancor più moderne macchine programmabili.
Nel museo sono poi presenti sale-laboratorio dove per i bambini è possibile sperimentare antichi strumenti di calcolo osservare l’infinito in modo “moderno”, scoprire con facilità il Teorema di Pitagora (un’idea geniale!), giocare con i numeri primi e il pi greco e molto di più.
Un ottimo modo per imparare giocando!

Cosa vedere a Pennabilli: il Museo naturalistico “Parco sasso Simone e Simoncello”

Un po’ decentrato rispetto al centro del paese, ma sempre raggiungibile a piedi, si trova il piccolo museo naturalistico “Parco sasso Simone e Simoncello”, un museo che si sviluppa su due piani e ospita diversi diorami delle principali specie animali che abitano il parco, ambientate nel loro habitat naturale fedelmente ricostruito. Oltre ai diorami, è possibile osservare minerali, pietre e materiali trovati all’interno del parco.
Questo museo, inaugurato nel 2004, ha finalità prevalentemente didattiche ma la struttura che lo ospita è adibita anche a centro visite del parco stesso. Inoltre questa piccola struttura ha un grande progetto ovvero quello di promuovere l’attività di educazione al paesaggio e alla sostenibilità ambientale.
Un Museo che è infine un luogo dinamico, che vuole spingere bambini, ragazzi e adulti ad uscire e a fare esperienza nella natura. Molto di più quindi di un semplice museo espositivo e che consigliamo di visitare!

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Museo Naturalistico

Cosa vedere a Pennabilli: il Museo del Montefeltro

Il Museo del Montefeltro è un museo che racchiude una grande collezione di Arte Sacra della Diocesi di San Marino e Montefeltro ed è ospitato all’interno del Palazzo Bocchi, una struttura recentemente restaurata in modo raffinato e molto moderno.
Questo museo si sviluppa in diverse sale disposte su più piani, lungo un percorso che incalza il visitatore a proseguire man mano nella visita.
E’ un museo molto studiato negli allestimenti, dove l’antico e il moderno sono stati sapientemente fusi insieme in perfetta armonia.
Seppur studiato in modo egregio, forse tra tutti i musei di Pennabilli è quello che riteniamo meno adatto ai bambini. Valutate voi in base agli interessi vostri e dei vostri piccoli visitatori!

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Museo del Montefeltro

Cosa vedere a Pennabilli: il Santuario Mariano della Madonna delle Grazie

Questa chiesa di Pennabilli merita la giusta attenzione soprattutto per quello che racchiude al suo interno. La struttura è stata più volte modificata nel tempo ed è fondamentalmente l’evoluzione della cappella del Castello (XXI secolo). All’interno si trova un affresco quattrocentesco raffigurante la Vergine delle Grazie, venerata per la miracolosa lacrimazione che è avvenuta nel 1489.

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L’affresco della Vergine delle Grazie

Cosa vedere a Pennabilli: il castello di Penna, il Roccione e il panorama che ispirò Leonardo per la Gioconda

Salendo fin sulla cima di via del Roccione si arriva a quello che rimane del castello di Penna. Del castello rimane ormai ben poco ma vale la pena salire fin quassù sia per la bellissima vista che spazia sulla Valmarecchia e su Pennabilli, sia per la storica campana di Lhasa che lega il borgo al Tibet (ma di cui vi parlerò tra poco).
Tornando al panorama, è talmente bello che nel punto cosiddetto Roccione ha ispirato Leonardo da Vinci per il suo dipinto più importante: la Gioconda. Numerosi studi hanno convalidato questa ipotesi: per riuscire a vederlo bisogna solo osservare con attenzione perché Leonardo non ha rappresentato il paesaggio tale e quale ma lo ha compresso e rappresentato come sfondo nella sua opera.

Cosa vedere a Pennabilli: Fra’ Orazio e il Tibet

Dicevo prima della campana di Lhasa che si trova presso il Roccione di Pennabilli. Ma per capire bene l’affascinante storia dietro a questo importante monumento bisogna prima capire il legame che nel tempo si è creato tra il borgo, il Tibet e il Dalai Lama.
Bisogna allora tornare indietro alla prima metà del ‘700, quando diversi frati provenienti dalle Marche partirono per il Tibet per portare il Vangelo. Tra di essi Frà Orazio da Pennabilli, il quale ottenne da Kelsang Gyatso il VII Dalai Lama il permesso di acquistare un terreno a Lhasa e costruire qui un convento e di diffondere liberamente la religione cristiana. Di questa missione si è salvata nel tempo solo una campana, attualmente custodita in un magazzino in Tibet.
A memoria di questa missione, a Pennabilli è stata riprodotta questa campana, realizzata sulla base della foto portata in Italia dallo stesso Dalai Lama (Tenzin Gyatso il XIV Dalai Lama) in una delle sue due visite al borgo romagnolo.
Il monumento della campana di Lhasa, inaugurato nel 2005, sta oggi a simboleggiare questa amicizia tra Frà Orazio e i tibetani, un mondo che nonostante la diversità sapeva dialogare. Accanto alla campana, infatti, sono stati posizionati tre mulini di preghiera tibetani che vengono ruotati in segno di preghiera al cielo, proprio come il suono della campana.
Un monumento davvero suggestivo e imperdibile se si vuole comprendere a fondo Pennabilli, posto in una posizione meravigliosa che domina la Valmarecchia.

Sempre a testimonianza dell’amicizia tra Pennabilli e il Tibet, è stato eretto in un’area prossima a quella della campana un Chorten, un piccolo tempietto buddhista.

Cosa vedere a Pennabilli se si ha più tempo a disposizione?

Oltre a potersi godere tutti e 7 i Luoghi dell’Anima (anche quelli posti all’esterno del centro storico che con poco tempo a disposizione noi non siamo riusciti a visitare), consigliamo di scoprire anche i ruderi del castello di Billi, posizionato sopra uno dei due colli di Pennabilli. Di qui sembra che il panorama sul Montefeltro sia incredibile!

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Il castello di Billi

Dove gustare piatti indimenticabili a Pennabilli: Osteria Al Bel Fico

Quando si viaggia anche la gola vuole essere accontentata! Noi abbiamo avuto il piacere di essere ospiti dell’Osteria Al Bel Fico, dove abbiamo potuto mangiare piatti tipici romagnoli realizzati con ottimi prodotti della zona, selezionati con cura. Il locale è ricavato all’interno di quelli che furono i forni di vecchie abitazioni del centro storico ed è arredato con mobili di Tonino Guerra e con citazioni del poeta, in perfetta atmosfera col borgo che lo ospita.
La qualità delle materie prime utilizzate è ottima e il risultato si sente eccome! La chef è giovanissima con un grande talento culinario e una incredibile fantasia nell’accostamento dei sapori e degli ingredienti, come i passatelli fatti in casa con salsiccia di mora romagnola e pesto di dibe o il galletto (allevato senza antibiotici) al miele naturale su letto di cicoria e la tartare con funghi prugnoli.
Per finire, la chef ci ha addolciti con una sublime crema di mascarpone con fragole e con una gustosa ciambella romagnola. Delizia allo stato puro!

Gli eventi da non perdere a Pennabilli!

Come dicevo all’inizio, questo Piccolo borgo ospita eventi che sono tutt’altro che piccoli.
Gli eventi in calendario sono davvero tantissimi, soprattutto nella bella stagione, quando la piazza si riempie spesso di mostre e di eventi originali.
I suoi due principali eventi, Artisti in Piazza (che si tiene ogni anno a giugno) e la Mostra Mercato Nazionale di Antiquariato (che si tiene ogni anno a luglio), richiamano migliaia di persone in questo piccolo borgo romagnolo al punto che per parteciparvi occorre prenotare l’alloggio con parecchio anticipo e cercare di accaparrarsi i biglietti di ingresso.
All’interno del piccolo teatro Vittoria, recentemente restaurato, vengono spesso svolte rassegne e spettacoli teatrali.
Inoltre per confermare la sua vocazione culturale, Pennabilli da secoli porta avanti con continuità processioni e rievocazioni storiche e religiose.
Non male per essere un borgo di 3000 anime non credete?

Dove dormire vicino a Pennabilli

A Pennabilli ci sono diverse soluzioni di soggiorno ma noi abbiamo scelto di dormire a Igea Marina per tutta la durata del nostro progetto di scoperta della Romagna. La scelta di Igea Marina è comoda se si ha intenzione di visitare diversi posti e godersi anche un po’ di relax al mare.
Noi abbiamo dormito presso l’hotel San Salvador, un bellissimo e moderno family hotel 3 stelle, gestito a livello familiare in modo impeccabile, con animazione per i bambini e cucina strepitosa.
In questo post potete trovare la nostra esperienza.

Pennabilli, la cultura che fa bene all’anima

L’Italia è piena di borghi meravigliosi e unici.
Quello che rende Pennabilli speciale è la perfetta armonia tra storia, arte, cultura e poesia con cui questo piccolo paese, immerso nella splendida cornice della Valmarecchia, ha saputo giocare.
Un magico tutt’uno che ammalia chi lo visita e che cattura anche il più scettico viaggiatore.
Noi abbiamo avuto a disposizione un giorno intero: un tempo che all’inizio ci sembrava anche fin troppo considerata l’esigua estensione di questo piccolo paese. Eppure non siamo riusciti a vedere tutto quello che esso offriva. Servirebbero almeno due giorni pieni, per godersi ogni singolo attimo a passo lento, immergendosi così in pieno nella filosofia slow del buon Tonino Guerra.
Per questo viaggio noi siamo stati condotti da una guida abilitata della Pro Loco di Pennabilli ed è stata una mossa vincente: Pennabilli è qualcosa che non può essere compreso a fondo senza una guida competente, che sappia condurre il visitatore attraverso questo incredibile viaggio all’interno della mente e dell’anima di un artista grande come Tonino Guerra.
Un viaggio incredibilmente unico.

Indirizzi utili a Pennabilli

Associazione Pro Loco Pennabilli
tel 0541 928659 info@pennabilliturismo.it

Osteria Al Bel Fico
tel 0541 928810 fabri.angelini@libero.it

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