San Leo è un meraviglioso borgo dell’entroterra di Rimini, situato nel cuore del Montefeltro in Alta Valmarecchia. Con la famosa fortezza che si erge su uno sperone roccioso, il caratteristico centro storico, la pieve e la cattedrale di San Leone, il borgo di San Leo è una meta imperdibile quando si decide di trascorrere una vacanza in Romagna. In questo post vogliamo raccontarvi la nostra esperienza e suggerirvi cosa vedere a San Leo in una giornata.

Grazie al progetto Romagna di Sorprese, ideato con le blogger Claudia Barbieri del blog Voce del Verbo Partire e Cassandra Testa del blog Viaggiando a Testa Alta, abbiamo potuto scoprire una Romagna diversa, lontana dalle spiagge chilometriche attrezzate e ai locali delle località balneari più note. Ci siamo inoltrati nell’entroterra per scoprire borghi e panorami naturali strepitosi, per entrare nel cuore della storia di questa regione e ammirarne i suoi grandi tesori.
Uno di questi tesori è San Leo, capitale del Montefeltro, un piccolo borgo che si erge su un grosso masso calcareo che, seppure in equilibrio precario da sempre per la sua fragilità, ancora oggi resiste nel tempo alle sfide della natura.
Il borgo e la sua fortezza sono armoniosamente inseriti in uno scenario unico e suggestivo, circondati dai panorami mozzafiato della Valmarecchia che lasciano letteralmente senza parole.
La visita a questo borgo è un’emozione che coinvolge nella sua totalità: la storia, la natura in cui è inserita e la gastronomia si intrecciano e danno vita a qualcosa di unico e magnifico.

Anche se decisamente piccolo, San Leo racchiude anni di storia e un patrimonio davvero grande da scoprire. Grazie all’Ufficio Turistico IAT della città abbiamo potuto addentrarci nei suoi segreti e nei suoi misteri del passato e del presente e ora siamo pronti a svelarveli uno ad uno. Siete pronti?

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Sara con Cassandra (Viaggiando a Testa Alta) e Claudia (Voce del Verbo Partire)

Cosa vedere a San Leo: alla scoperta della capitale del Montefeltro, nella Valmarecchia

Il masso imponente sul quale sorge San Leo è da sempre stato un luogo strategico e determinante per le vicende storiche e militari in diversi periodi storici, soprattutto nel Medioevo e nel Rinascimento.
Diverse figure storiche furono determinanti per la storia del borgo e della sua fortezza.
In primo luogo fu determinante San Leone, il vero fondatore di questo villaggio, un eremita scappato dalla Dalmazia per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano. San Leone scelse la rupe del Monte Feliciano (l’antico Mons Feretrius, da cui prende il nome il Montefeltro, nonché l’odierna San Leo) per ritirarsi e iniziare a predicare il Vangelo, portando così in questa zona il cristianesimo (IV secolo). A lui si deve addirittura il nome Montefeltro, utilizzato poi per definire non solo la fortezza-capoluogo, ma anche l’intera regione ecclesiastica che comprendeva la valle del Marecchia e le regioni vicine.
Per San Leo passarono poi altri due personaggi di tutto rispetto: San Francesco d’Assisi che giunse a San Leo nel 1213 in occasione dell’investitura a cavaliere di un conte di Montefeltro e Dante Alighieri che vi giunse nel 1306.
Nel Medioevo per San Leo fu invece determinante la famiglia dei Montefeltro, che fece di San Leo la sede della propria dinastia. Per secoli San Leo fu poi contesa dagli stessi Montefeltro e dai Malatesta , dai Medici e dai Della Rovere fino al dominio dello Stato Pontificio dal 1631, che lo utilizzò come carcere. Qui fu imprigionato fino alla sua morte un altro personaggio di notevole spessore sia per San leo che per la storia, Cagliostro. Con Cagliostro la storia di San Leo si tinge di mistero e nasce una sorta di leggenda che ancora oggi incuriosisce gli appassionati di storie incredibili.

al finocchio selvatico

Panorama dalla Fortezza

Dove parcheggiare a San Leo

Una volta entrati nel borgo dall’unica porta di accesso alla città, la porta di Sopra, è necessario parcheggiare e muoversi poi a piedi. C’è un grande parcheggio a pagamento nel Piazzale Buscarini.

Cosa vedere a San Leo: la nostra top 10

Un borgo con una storia così importante non può che regalare spunti di notevole interesse, tutti meritevoli di essere scoperti e conosciuti.
La pietra in questo borgo fa da padrona e il contrasto dei suoi colori col blu del cielo creano un’atmosfera intima e calda. I panorami che circondano San Leo, poi, ne creano la cornice e rendono il tutto una meravigliosa scenografia da scoprire.
Ecco quindi in base alla nostra esperienza quello che si deve assolutamente vedere quando lo si visita.

1 La Porta di Sopra

Impossibile non vederla in quanto è l’unica porta di accesso al borgo. Questa porta risale al 1870 e conduce all’unica piazza di San Leo, Piazza Dante.

2 La piazza Dante

San Leo ha un cuore e questo si chiama Piazza Dante. Attorno questa piazza, dominata dalla fortezza e al cui centro si trova una bella fontana, si affacciano tutti gli edifici di maggiore importanza per il borgo: palazzi nobiliari, il Palazzo Mediceo, la Torre Campanaria, la Pieve di Santa Maria Assunta e il Duomo di San Leone.
Bellissimo mettersi seduti sul bordo della fontana e guardarsi intorno: il borgo ti avvolge, ti abbraccia e ti invita a scoprirlo. Ci credete che vi sentirete disorientati e non saprete da che parte iniziare?

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Piazza Dante

3 Il Palazzo Mediceo

Il Palazzo Mediceo è il bel palazzo rinascimentale che sulla facciata ha lo stemma della città di Firenze (il Giglio) e lo stemma di Papa Giulio II Della Rovere e si trova in Piazza Dante. Questo palazzo venne edificato nel 1517 ed il 1523 per ospitare il Governatore di San leo e del Montefeltro per conto dell Repubblica Fiorentina e venne ampliato a fine ‘500 e inizio ‘600 dai Della Rovere. Oggi il Palazzo Mediceo ospita lo IAT di San Leo, il Museo di Arte Sacra e un teatro polivalente.

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Palazzo Mediceo

4 La Pieve romanica di Santa Maria Assunta

La Pieve dedicata a Santa Maria Assunta è un piccolo gioiello medievale di San Leo e dell’Italia: un vero capolavoro artistico, in muratura di arenaria, calcare e pietre di altra natura. La Pieve è il più antico monumento religioso di San Leo e di tutto il Montefeltro e costituisce la prima testimonianza materiale della cristianizzazione di questa zona dell’entroterra. L’attuale aspetto è dovuto ad una ricostruzione del XI secolo.
Sembra che la Pieve sia stata costruita sulla celletta dove San leone si ritirava in preghiera e dove visse gli ultimi anni da eremita. La particolarità di questa chiesa è che, come l’adiacente cattedrale, è stata eretta a ridosso dello strapiombo della rupe su cui sorge San Leo. Per questo motivo non ha una facciata e vi si accede da una porta sul fianco. L’interno è meraviglioso, intimo e raccolto come piace a noi. Non perdetevelo!

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La Pieve di Santa Maria Assunta

5 Il Duomo di San Leone

Il Duomo è un’altra meraviglia religiosa di questo borgo, in stile Romanico. Anch’esso sembra incastonato nella roccia e sorge su terreno scosceso e per questo motivo non ha una facciata vera e propria. Questo edificio risale al 1173 e si innalza sui resti di una più antica fondazione religiosa, il Duomo Altomedievale.
Il Duomo è dedicato a San Leone che, insieme al suo amico Marino, arrivò sul Monte Feretrio alla fine del III secolo e diffusero il Cristianesimo, dando l’origine alla Diocesi di Montefeltro.
La Cattedrale nell’abside della cripta ospita il sarcofago che ospitava le spoglie di San Leone.
Questa chiesa ha un’acustica ottima al punto che al suo interno ha ospitato numerosi artisti come il famoso Ennio Morricone.

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Il Duomo di San Leo – esterno

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Il Duomo di San Leo – Interno

6 La Torre Campanaria (o Torre Civica)

La Torre Campanaria sorge sulla cima del “Monte della Guardia”, anch’essa direttamente su di un affioramento roccioso ed è un grande esempio di stile romanico.
All’esterno la torre si presenta quadrata ma ingloba una costruzione a pianta circolare di origini più antiche.
Solitamente la Torre è chiusa al pubblico, ma viene aperta in occasione di feste ed eventi.

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La Torre Campanaria

7 A spasso per il borgo di San Leo

Come in ogni borgo che si rispetti, passeggiare per San Leo significa lasciarsi guidare dall’istinto per i suoi vicoli, tra le vecchie case di pietra, tra i fiori e tra le tendine alle finestre. Non serve una meta precisa e poi il borgo è davvero piccolo. L’importante è che prendiate via Toselli, giriate attorno alla Torre Campanaria e passiate dietro al duomo e alla Pieve proseguendo sul sentiero fino a ritrovarvi in Piazza Dante; non fermatevi alla piazza principale insomma, ma scoprite questi angoli meno noti di San Leo, che noi abbiamo ammirato grazie a Claudia del blog Voce del Verbo Partire, che conosce San Leo un po’ come le sue tasche.

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Sentiero sul retro della Pieve

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Passeggiando per San Leo

8 La fortezza rinascimentale di San Leo

La fortezza domina tutto il borgo dall’alto della rupe su cui sorge. Le origini della fortezza sono molto antiche, ci sono testimonianze storiche già dal tempo delle guerre tra Goti e Bizantini (VI secolo). Da sempre la fortezza è stata contesa da diverse famiglie fino alla conquista nel 1441 da parte di Federico da Montefeltro.
La parte più antica è quella del Mastio centrale, che nel tempo viene riadattato in seguito all’avvento delle nuove esigenze legate all’invenzione della polvere da sparo.
Il principale artefice del possente sistema difensivo della fortezza è stato l’architetto Francesco di Giorgio Martini, che ha modificato la fortezza cercando di renderla un prolungamento del masso che la sostiene, al punto tale che è difficile distinguere l’opera dell’uomo da quella della natura.
Dal 1631 la fortezza passò nelle mani dello Stato Pontificio che la trasformò in un carcere di massima sicurezza (e rimase carcere fino al 1906 per poi ospitare una “compagnia di disciplina” fino a 1914).
Oggi all’interno del palazzo che si affaccia sul cortile principale (la Pizza delle Tre Armi), fatto costruire da Federico da Montefeltro, sono conservati musei, mostre ed esposizioni, come la mostra sulle armi e le armature o il museo delle torture (un po’ impressionabile per i bambini quindi valutate se entrare o meno con loro).
Inoltre è possibile visitare le celle di punizione ma soprattutto vedere quelle che ospitarono fino alla sua morte il Conte Cagliostro, un alchimista enigmatico e misterioso che contribuì a creare una leggenda attorno alla sua figura e ai luoghi che lo videro coinvolto.

Per salire alla fortezza c’è un sentiero abbastanza ripido da percorrere a piedi oppure si può prendere la navetta a 1 euro/corsa a persona. Nel caso decidiate di prendere la navetta per la salita, valutate se prenderla anche per la discesa, in quanto se non si hanno problemi motori la discesa è assolutamente fattibile.

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Esterno della Rocca

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La fortezza – esterno

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La fortezza

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La prima cella di Cagliostro

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L’ultima cella di Cagliostro

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Le celle

9 I punti panoramici

Da San Leo si godono panorami “stramegabellissimi” sulla Valle della Marecchia. In diversi punti del borgo ci si può fermare ad ammirare scorci che lasciano senza fiato ma due sono i posti da non perdere.

Il primo punto panoramico strepitoso è la fortezza: dal camminamento vicino alla porta di ingresso si possono ammirare il borgo di San Leo dall’alto e la Valmarecchia come sfondo mentre dal cortile della fortezza si possono ammirare i campi della Valmarecchia che sembrano quasi dipinti. Non si fa fatica a credere come possano aver ispirato grandi pittori del passato, con gradazioni di colore tale da lasciare senza parole. Una tavolozza nitida e perfetta!

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Panorama sul borgo

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Panorama sulla Valmarecchia

Un secondo punto panoramico da non perdere è il Monte della Guardia, dove si trova anche il monumento ai caduti con una colonna romana. Per raggiungerlo da Piazza Dante bisogna prendere via Toselli e, dopo la Torre Campanaria, proseguire dritto.

Un terzo punto panoramico molto bello è quello che si vede dal piazzale vicino al duomo.

Se avete più tempo, è possibile percorrere la strada panoramica che dalla Porta di Sopra costeggia parte del borgo.

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Panorama dalla Piazzetta del Duomo

10 Il Museo di Arte Sacra

Il Museo di Arte Sacra si trova nel piano nobile del Palazzo Mediceo e conserva opere, dipinti e oggetti del corredo liturgico che sono databili tra il VIII e il XIII secolo, provenienti dal territorio di San Leo.

Cosa vedere a San Leo: i sapori del borgo

Scoprire San Leo significa scoprire anche i suoi sapori, tipici della cucina romagnola.
Questo è possibile nei locali e nei ristoranti che si trovano nel borgo e che offrono prodotti tipici della zona.
Da non perdersi il coniglio al finocchio selvatico dell’Osteria La Corte: provare per credere!
Se si cerca un posto dove dormire con l’aggiunta di cucina tipica romagnola si può prendere in considerazione l’hotel ristorante Castello o la Locanda La Rocca San Leo.
Se invece semplicemente volete acquistare qualche prodotto tipico della zona come vini, formaggi e salumi, allora potete rivolgervi al Minimarket San Leo, per gustosi formaggi potete andare da Cenci Isidora mentre per prodotti da forno potete andare dal Forno Giorgini.
Per un gelato molto buono c’è “La Gelateria” di San Leo.
Ricordatevi che a San Leo è possibile acquistare il Balsamo di Cagliostro, un liquore a base di liquirizia, prodotto solo a san Leo.

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Il coniglio al finocchio selvatico

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La gelateria

Cosa vedere a San Leo, uno dei borghi più belli d’Italia

Che San Leo sia considerato uno dei borghi più belli d’Italia non meraviglia affatto. Sospeso su una rupe, in un continuo equilibrio instabile che sfida il tempo e la natura, con i suoi incredibili panorami che si aprono su una delle vallate più belle della Romagna, San Leo accoglie chi lo visita e lo ammalia con il suo fascino senza tempo.
Noi ci siamo fatti coinvolgere dalla sua atmosfera, dai suoi colori e dai suoi sapori e ci siamo innamorati di questo piccolo borgo e della sua storia.
Qualunque sia il vostro itinerario in Romagna, ricordatevi di inserire questo meraviglioso borgo: allontanatevi per un attimo dal mare e immergetevi nella storia di una Romagna che ha davvero tanto da scoprire.

al finocchio selvatico

Un angolo del borgo

Cosa vedere a San Leo: link utili

Per ulteriori approfondimenti su San Leo potete consultare il sito dello IAT di San Leo.

Per altri spunti ed itinerari in zona potete invece leggere il nostro post relativo al progetto Romagna di Sorprese.

Noi non abbiamo dormito a San Leo, ma nella località balneare e turistica Bellaria Igea Marina, presso l’hotel Souvenir.

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